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Marco Casamonti

Archea Associati | Antinori

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Fama Internazionale

e il cuore nell’arte povera

Lo studio Archea Associati ha realizzato opere di architettura, design, interior e graphic design, in tutto il mondo ottenendo importanti riconoscimenti. Per Marco Casamonti, socio e fondatore, sono i legami e soprattutto il senso di appartenenza, la capacità di leggere il contesto, il progetto concepito come narrazione a fare la differenza, con la storia, la cultura e le emozioni.

La fabbrica della Perfetti di Linate a Milano, la cantina Antinori in Chianti, un ex magazzino vinicolo sul porto a Trieste,  rinato come punto vendita Eataly, il mercato coperto di San Lorenzo a Firenze. E ancora, appartamenti di lusso a Lugano, la biblioteca di Curno in provincia di Bergamo, lo stadio di Udine e quello di Tirana in Albania, oppure il Museo della ceramica a 80 chilometri da Pechino.

Cosa accomuna questi edifici? Tutti portano la firma dello studio Archea Associati. Un faro nel mondo dell’architettura mondiale, acceso circa 30 anni fa. E Marco Casamonti faceva parte del progetto fin dall’inizio. “Abbiamo cominciato in 3 amici, 3 architetti. Da 3 siamo passati a 4 e via via ci siamo ampliati fino ad avere 120 collaboratori e molte sedi in Italia: Milano, Roma e Firenze, la sede storica, dove io amo lavorare. E poi altri uffici sparsi nel mondo che sono di appoggio a vari cantieri: per l’Asia a Pechino, utile per i molti lavori che svolgiamo in Vietnam, a Dubai da dove seguiamo i lavori in Russia e nei Paesi Arabi, un altro studio a San Paolo in Brasile dove controlliamo i lavori del Sud America e un ultimo in Albania che abbiamo aperto perché abbiamo in opera lo stadio nazionale di Tirana e un aeroporto.” Per Casamonti ciò che conta per dare forma al lavoro di Archea è soprattutto il senso di appartenenza verso il Paese in cui si è nati. “Siamo stati influenzati tantissimo dall’arte povera italiana: autori come Boetti, Burri, e certamente lo spazialismo di Fontana e Castellani. Ogni volta che pensiamo la facciata di un edificio pensiamo prima a un quadro che non ad un’altra costruzione.” Ma l’architettura è anche inconscio. “Quando abbiamo completato la biblioteca di Curno, per esempio, abbiamo impresso alcune lettere nel calcestruzzo. Solo dopo averla conclusa ci siamo accorti che quell’opera attingeva alla poetica di Alighiero Boetti.”

Studio e ricerca incessanti. Oltre alle attività editoriali e alla didattica nelle università di Genova e Firenze. “Ritengo che sia davvero molto importante mantenere viva questa opportunità,”spiega Marco Casamonti“stare a contatto con i giovani, il loro entusiasmo, le nuove idee ci ha portato molti benefici. E poi i migliori architetti che abbiamo negli studi oggi sono stati nostri studenti.” Moltissimi i riconoscimenti ricevuti da Archea per lavori svolti in Italia e all’estero. “Il mondo dell’architettura si divide in due grandi categorie. Una proiettata più al commerciale, al business. L’altra che percepisce ogni attività come un progetto intellettuale. Per me ad esempio l’architettura è arte. Capita che, come nelle arti figurative, anche nel nostro ambiente ci siano concorsi. Noi però non la viviamo come una gara sportiva. Qui il tema non è vincere, ma convincere,” stigmatizza Marco Casamonti.

Se dovesse scegliere due progetti di particolare orgoglio, non avrebbe dubbi. Il primo è cantina Antinori, diventata tempio dell’enologia ed esempio di rispetto del paesaggio, perché “è stato formativo per tutto lo studio e abbiamo avuto il piacere di lavorare con committenti intelligenti e colti”; l’altro è il maestoso e rivoluzionario museo della ceramica in Cina. Se parliamo di sentimenti però la preferenza è differente: “forse l’edificio a cui mi sento più legato è la piccolissima sede dello studio Archea a San Paolo in Brasile. Credo sia stato il dialogo con il Paese e con la sua affascinante cultura ad avermi arricchito tanto.”

“Il mondo dell’architettura si divide in due grandi categorie. Una proiettata più al commerciale, al business. L’altra che percepisce ogni attività come un progetto intellettuale. Per me ad esempio l’architettura è arte.”

L’incontro con Aba avviene anni fa. “Per scelta noi lavoriamo generalmente con aziende medio piccole, perché, spesso, la grande azienda tende a imporre agli architetti il proprio prodotto a scapito della flessibilità. Roberto Giaccherini e la sua Aba sono invece esempio di grande duttilità e professionalità che è di prezioso stimolo per chi fa il nostro mestiere. Quando gli ho domandato di realizzare tutta Cantina Antinori in acciaio corten, perfino i banconi, ero consapevole della difficoltà della richiesta: lui non si è nemmeno posto il problema. Lo ha fatto e basta, trovando le modalità e le tecnologie giuste per arrivare al risultato ottimale.”

Saper lavorare i materiali è un privilegio che possono vantare pochissime zone del mondo. L’Italia è tra queste. Essere nati in Toscana è una grande fortuna per poter acquisire questo tipo di artigianalità.”

Roberto Giaccherini e la sua Aba sono un esempio di grande duttilità e professionalità. Quando gli ho domandato di realizzare tutta Cantina Antinori in acciaio corten, perfino i banconi, ero consapevole della difficoltà della richiesta: lui non si è nemmeno posto il problema. Lo ha fatto e basta, trovando le modalità e le tecnologie giuste per arrivare al risultato ottimale.”

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